Recupero e ricollocazione industriale delle acque di Vegetazione e delle sanse della filiera olearia Regionale
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Le acque di risulta delle lavorazioni olearie (acque di vegetazione) che si generano dalla produzione dell’olio extra vergine di oliva costituiscono uno dei maggiori problemi ambientali dei Paesi a vocazione olivicola, in particolare di quelli che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, e la questione del loro smaltimento è ancora all’ordine del giorno in tutte le agende dei Ministri dell’Agricoltura, non solo italiani.
Sintesi
La presenza capillare di oleifici e l’impossibilità di smaltire le acque di vegetazione e le sanse nei tradizionali impianti di trattamento rifiuti, ha infatti portato ad una continua valutazione di soluzioni possibili, nessuna delle quali si è rivelata soddisfacente nel risolvere questa problematica territoriale e nazionale.
Il progetto RECOVER prevede l’uso un innovativo impianto a CO2 supercritica per il trattamento e la valorizzazione delle acque di vegetazione e delle sanse dell’industria olearia; tale impianto ha lo scopo di abbattere la pericolosità per l’ambiente delle acque di vegetazione e delle sanse dell’industria olearia e nel contempo di recuperare molecole di interesse economico per l’industria farmaceutica, cosmetica e nutraceutica.
Il processo a CO2 Supercritica, permette una drastica riduzione dei valori di COD e BOD e il recupero dei polifenoli presenti, che hanno un’azione negativa sui terreni agricoli, ma presentano acclarate proprietà antiossidanti se assunti regolarmente nell’alimentazione umana.
L’innovazione proposta rappresenta infatti la chiave per affrontare definitivamente questo problema, intercettando quella che è una necessità imprescindibile per l’intera filiera olearia, soddisfacendo al contempo la crescente richiesta di molecole farmacologicamente attive di origine vegetale che il comparto industriale salute e benessere sta impiegando con sempre maggior successo.
Inoltre il crescente interesse del settore agroalimentare per i prodotti classificati come cibi funzionali o nutraceutici si sposa perfettamente alla capacità estrattiva dell’impianto, capace di isolare i polifenoli.
L’impianto è infatti progettato per operare senza alcun solvente nocivo per l’ambiente e per le persone tramite l’impiego di CO2 allo stato supercritico, evitando quindi ogni inquinamento ulteriore, permettendo di estrarre molecole di interesse biologico da matrici solide e liquide, con potere estrattivo pari ad i migliori solventi chimici.